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I trulli di Alberobello origini struttura curiosità

I trulli rappresentano la memoria storica di Alberobello, un connubio autentico e incredibile tra uomo e natura, oggetto di numerosi approfondimenti da parte di esperti internazionali. Nella guida Architettura senza architetti di John May e Anthony Reid troviamo una parte dei ndi questi studi, un riconoscimento alla straordinaria architettura dei trulli, utilizzati ancora come oggi come abitazioni, e dichiarati Patrimonio Unesco dal 1996.
Sommario
  • Le origini
  • La struttura
  • I simboli
    • I simboli primitivi
    • I simboli magici
    • I simboli cristiani
  • I principali trulli di Alberobello
  • Dove vedere i trulli in Puglia
  • Costruzioni simili ai trulli nel mondo

Le origini

L’origine dei trulli è per certi versi ancora incerta. Varie testimonianze documentano la nascita dei primi trulli durante la Preistoria, epoca in cui erano già stati realizzati i precursori dei trulli pugliesi: i cosiddetti tholos, usati per seppellire i defunti. Nel 1481 l’area in cui sorge Alberobello passò in mano ai Conti di Acquaviva, che concessero ai contadini di costruire dei rifugi con la pietra locale, la pietra calcarea, purché fossero privi di malta e ‘facilmente’ smantellibile. La tipica costruzione a secco superò quindi gli ostacoli delle leggi della Pragmatica de Baronibus, un editto del Regno di Napoli che sottoponeva a un tributo ogni nuovo insediamento urbano. Bastava infatti estrarre la chiave di volta, il pinnacolo, ed ecco le case ridotte in cumuli di pietre.

La struttura

Le antiche tecniche di costruzione hanno dato vita a una struttura che, nonostante sia priva di elementi di sostegno, possiede una incredibile capacità statica.  

I materiali utilizzati inizialmente provenivano da una pratica attraverso la quale gli abitanti sfruttavano il prodotto di scarto ottenuto dai lavori per la realizzazione di cisterne ipogee oppure dalla bonifica dei campi, consentendo ai contadini di raggiungere due obiettivi: la preparazione delle terre per la coltivazione e la possibilità di avere una casa.
È costruita su una solida base, un doppio muro in pietra a secco, di forma quadrangolare o circolare.
I tetti, composti da lastre incastrate a secco disposte orizzontalmente, sono a doppio strato e circondati da un cornicione sporgente, ideato per raccogliere le acque piovane.
Lo strato interno è composto da lastre di spessore maggiore (chianche) rispetto a quello interno, composto dalle chiancarelle, più sottili.
Presentano un unico ingresso da cui si accede alla stanza principale. Ai lati ci sono gli accessi alle camere più piccole.
Lo spessore delle mura e le poche finestre assicurano un equilibrio termico invidiabile: caldo durante la stagione fredda e al riparo dall’arsura durante l’estate.
La struttura, di dimensioni contenute, termina con una pietra di varia forma chiamata pinnacolo.

I simboli dei trulli

Presenti su tutti i trulli i simboli sono dipinti a mano libera con la calce e in cima terminano con un pinnacolo decorativo, religioso o pagano, diversi per forme e dimensioni.
In alcuni casi i pinnacoli sono dischi e coni, legati a una primitiva simbologia magica o attinenti al culto solare. In altri sono delle sfere dominate da una croce, la più eloquente rappresentazione della cristianità a sostituzione del più remoto valore magico.
Infine alcune tesi affermano che il pinnacolo rappresenti la firma del mastro trullaro.
Anche su ogni cupola sono dipinti dei simboli. Gli studi sulle origini rimandano a quanto descritto per i pinnacoli, poiché tutte le antiche credenze popolari consideravano i simboli di valore propiziatorio, sia di origine pagana che di origine cristiana, capaci di allontanare le influenze maligne.
Tramandati di generazione in generazione, in caso di demolizione del trullo, erano riprodotti fedelmente sul nuovo cono.

Sono circa duecento, tra quelli ancora presenti e quelli illustrati dagli storici.

Simboli primitivi

Intrecci di punti e linee, tre, cinque o sette. Sono i più antichi e misteriosi, caratterizzati da punti e linee, presenti anche su vasi antichi apuliani e tombe primitive. Tra i vari ci sono i triangoli, simbolo della Trinità, i circoli, che rimandano a Dio, e i punti isolati, segni della miseria umana.

Simboli magici

Legati al mondo dell’astrologia, dello zodiaco, dei pianeti, ogni simbolo ha una specifica funzione. I segni del Toro, dei Gemelli, del Cancro, del Leone e della Bilancia, sono augurio di fortuna per gli abitanti della casa, il segno dell’Ariete supplica una vita sana e robusta.

Molto rilevanti sono il Sole, la Luna e il tridente rivolto al cielo, divenuto simbolo delle tre preghiere indirizzate alla Trinità.

Simboli cristiani

I più diffusi, e derivano da una reinterpretazione dei simboli primitivi e magici, espressione del culto e della credenza popolare. E’ noto infatti che il Cristianesimo si sia appropriato di simboli solari e astrali, mutandone il significato.
Il Sole diventa quindi la natura divina di Cristo, la Luna invece la natura umana. Sono molte le immagini legate anche all’ebraismo come la stella a sei punte o il candelabro a sette bracci,“cristianizzati” nei loro significati.

Si passono ammirare, oltre alla Croce che è il simbolo più comune, anche il monogramma di Cristo e i simboli della passione, dal cuore trafitto di Maria all’Ostia raggiante, dal Calice Eucaristico alle iniziali dei Santi Patroni.

Nelle zone rurali esistono anche simboli riconducibili al culto degli animali dei Romani, come l’aquila che rappresenta l’anima che aspira al cielo. O altri simboli ornamentali, opere di fantasia, come le iniziali del nome del proprietario o gli strumenti del mestiere del contadino. Infine sono presenti anche prodotti della terra, come la mandorla, il grappolo d’uva,  e ancora croci, cuori intrecciati e stelle.

I trulli più caratteristici ad Alberobello

Trullo Sovrano

La capitale di Alberobello, come viene spesso definita dagli abitanti del luogo, è stato costruito nella seconda del ‘700. Il Trullo sovrano è stato proclamato Patrimonio nazionale nel 1923 e dal 1994 e rappresenta l’unico trullo ad avere un piano sopraelevato, raggiungibile dall’interno attraverso una scala in muratura. Una sorta di borghetto che presenta una cupola centrale di 14 metri che si impone sulle altre dodici di dimensioni più contenute. Noto anche come Corte di Papa Cataldo, il trullo Sovrano è adibito alla funzione di museo e centro informazioni turistiche.

Trullo siamese

Si caratterizza per la doppia facciata, il doppio pinnacolo e nessuna finestra. La forma particolare è frutto di una storia di amore e odio. La leggenda racconta che il trullo fosse abitato da due fratelli. Uno dei due era promesso in sposo a una fanciulla che però si innamorò dell’altro fratello. Ma nessuno dei due voleva rinunciare alla proprietà del trullo che così venne diviso a metà per porre fine al conflitto.

Chiesa di Sant’Antonio

Fu costruita nel 1927, in appena quattordici mesi, unica nel suo genere perché interamente realizzata a trulli. All’interno è impossibile non notare l’Albero della Salvezza, un affresco dietro l’altare, un gigantesco albero il cui tronco è rappresentato dal crocifisso di Gesù, sui rami i volti dei santi,e alla base la Madonna e l’apostolo Giovanni.
Venne eretta grazie al parroco locale, che decise far costruire una chiesa per quello che era il quartiere povero di Alberobello, il Rione Monti.

Rione Monti

Circa mille trulli, dichiarati Patrimonio Mondiale dell’Umanità, è intersecato da incantevoli stradine che confluiscono alla sommità del colle. Partendo da via Monte San Gabriele, una stradina turistica e decisamente affollata, è possibile ammirare, all’interno dei trulli, numerose opere di artigianato e souvenir e ammirarne la struttura interna.

Rione Aia piccola

Da Largo Matteotti fino alla Chiesa di Santa Lucia si entra nel Rione Aia Piccola.Un spazio anticamente utilizzato per la battitura del grano. La zona, disposta a sud-est, comprende circa 400 trulli, e utilizzati ancora come abitazioni da circa un migliaio di persone. Qui si trova il Museo dell’Olio e ogni anno viene allestito il suggestivo presepe vivente che si tiene durante il periodo natalizio.

Una passeggiata tra i vicoli di Alberobello ci porterà a scoprire le migliaia di case con i tetti a cono. Rione Monti è la zona più estesa, con circa mille trulli che ospitano negozietti di artigianato locale. Più piccolo è il Rione Aja Piccola: qui si concentrano circa 400 trulli, tutti abitati.
Tra i trulli più visitati c’è il Trullo Sovrano, l’unico trullo a due piani del paese, composto da 12 trulli all’interno del quale vengono spesso organizzati eventi culturali di vario genere.
Il più antico è il Trullo Siamese, molto popolare tra i turisti perché è legato alla storia di due fratelli che si innamorarono della stessa donna e divisero il trullo che abitavano insieme.
Infine, da non perdere è Casa Pezzolla, un complesso di 15 coni che ospita il Museo del Territorio.

Dove vedere trulli in Puglia

In Puglia il trullo è presente in quasi tutta la regione ma  la zona che presenta la massima concentrazione è certamente la zona della della Valle d’Itria e i comuni limitrofi nel territorio delle province di Bari, Brindisi e Taranto, tra cui Ceglie Messapica, Martina Franca, Locorotondo, Cisternino, Alberobello, Noci, Putignano e Castellana. Questa la parte di territorio in cui sono maggiormente presenti le costruzioni che hanno dato origine a quello che è riconosciuto uno spettacolo incredibile.

Nel resto dell’Italia li ritroviamo in Liguria e in Sardegna, e pur essendo un patrimonio artistico unico, esistono altre tipologie a trullo nel resto del mondo. La città di Alberobello ha infatti sottoscritto un patto di gemellaggio con la città turca di Harran, in cui sono presenti le tipiche costruzioni a forma di cono rovesciato. Una leggenda ne colloca le origini proprio in questo villaggio, esportata poi in Puglia in seguito alla conquista bizantina.

Costruzioni simili ai trulli nel mondo

Sono anche presenti nel resto del mondo: Siria, Libia, Sud Africa, nelle isole Canarie, in Spagna, in Provenza, in Bretagna, in Irlanda, in Scozia, in Svezia, in Islanda, in Dalmazia, in Istria. I trulli di Alberobello sono frutto di una comunità che, studiando vari fattori come, territorio, materiali a disposizione, ha dato vita a costruzioni spontanee le cui forme e tecniche sono state adattate al contesto e hanno dato vita a quella magia che li ha resi così famosi.